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Iniezione di positività
allo stato brado, rimedio contro il grigiore delle giornate invernali, poi
sul libretto delle controindicazioni leggo pure: probabili stati di euforia
indotta e probabile secchezza delle fauci! Potrebbero essere 10 pillole
di Fields Of Joy, ma siccome The Rock Explosion non è un drugstore
on-line ma un sito musicale, o almeno tenta di esserlo, si scopre che i
sopra decantati effetti scaturiscono esclusivamente dall'ascolto del nuovo
lavoro di questi 5 ragazzi torinesi, che di gavetta ne hanno fatta per davvero
e dal '96 ad oggi si sono pure fatti... le ossa si intende. I Fields Of
Joy i primi anni li hanno spesi nel darsi un gran da fare a suonare in numerosi
licei e scuole superiori fra la loro città d'origine e provincia.
Poi nel 2000 è arrivato il momento del loro primo CD autoprodotto
contenente 7 brani originali ed una cover, e dei concerti di livello medio-alto
con le semifinali regionali di Emergenza Rock e alcune date di spalla agli
Stiliti, storica band ska. Ma le fiabe non esistono e così rispetto
a quei tempi i Fields Of Joy si ripresentano all'appello con una line up
ed uno stile differente, ora più che mai incentrato su di un hardcore
melodico di ottima fattura. "Follow Me" se lo ascolti una volta
sei fregato, perché è un po' come il cemento a presa rapida:
se ci finisci dentro, hai 3 minuti per scappare, poi ci resti inchiodato!
Ecco i Fields Of Joy hanno dalla loro la capacità di incatenarti
alle casse dello stereo grazie a brani veloci e diretti, nei quali le melodie
e le trame ritmiche della batteria di Cristian fanno la parte dei leoni,
non quelli rincoglioniti da zoo safari, ma quelli selvaggi della savana!
"Die 4 Me" mette subito in evidenza queste caratteristiche, ritmi
riottosi con l'acceleratore premuto a tavoletta, chitarre che non perdono
l'occasione di iniettare melodie poppeggianti e la voce di Giorgia ben impostata
e versatile, che regge in maniera ottimale sia sui sentieri più graffianti
che su quelli più controllati. Prendete i tedeschi Popzillas, mettetegli
sotto un motore hardcore fuori giri e fatevi un flash di ciò che
sta alla base di "Follow Me". Ovviamente si riscontrano pure piacevoli
varianti come le potenziali punk hits di "I Hate Tom", guidata
da voce maschile, e "God Of Love", o i riffs infuocati di viscerale
rock'n'roll di "Mani Al Sole". E sul finire arriva pure la semi
irriconoscibile versione di "Have You Ever Seen The Rain" dei
padri Creedence Clearwater Revival di J.C.Fogerty. Rilettura che mi lascia
con un bel punto interrogativo stampato in fronte, perché se da un
lato c'è il coraggio della ricerca di un'identità ben precisa,
dall'altro c'è un anthem generazionale stroppiato in lungo ed in
largo. E' questa l'unica critica in mezzo ad un mare di gioia! Credo che
di questi tempi ci sia sempre più bisogno di trovare un motivo per
dare un'impennata al morale, così se è questo che cercate
sappiate che i Campi Di Gioia sono una splendente realtà tricolore! Recensione Realizzata da Bruno Rossi |
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